Biodiversità: il libro di Scienze al tempo del Qrcode e dei Mondi Virtuali 3D

Maria Guida

Fase 2: l’immersione virtuale

Il docente introduce l’ambiente virtuale 3D costruito in Second Life. Può darsi che qualche studente abbia già sentito parlare di questo mondo sintetico ma di solito i ragazzi prediligono diversi tipi di gioco.

I mondi virtuali in generale vengono utilizzati nella didattica perché consentono di realizzare ricostruzioni di ambienti e situazioni esplorabili dagli studenti ma soprattutto simulazioni le quali, più che ambientazioni didattiche, si configurano come “esperienze” nelle quali immergere gli studenti per realizzare un apprendimento attivo.

I mondi virtuali in generale vengono utilizzati nella didattica perché consentono di realizzare ricostruzioni di ambienti e situazioni esplorabili dagli studenti ma soprattutto simulazioni le quali, più che ambientazioni didattiche, si configurano come “esperienze” nelle quali immergere gli studenti per realizzare un apprendimento attivo.

Gli studenti si trovano immersi in acqua, camminano su di un fondale marino e vedono un poster che li invita a prender parte a una caccia al tesoro. Devono cercare sulla sabbia le stelle marine le quali, al tocco e in sequenza prestabilita, pongono loro una domanda riguardante una creatura animale o vegetale che si trova proprio accanto (gorgonie, meduse, cavallucci marini ecc).

Può darsi che lo studente non sappia nulla di gorgonie e allora, cliccando su di esse, potrà cercare informazioni che lo mettano in grado di rispondere alla domanda e che riceverà di volta in volta sotto forma di immagini, video, schemi o brevi testi. La sua risposta riceverà un feedback e, alla fine del percorso, un trofeo. Naturalmente le domande non servono per valutare ma solo per stimolare gli studenti a ricercare informazioni sulle creature marine e ad interagire con l’ambiente. Un video di presentazione dell’attività.

In fondo al mare: biologia marina tra scienza e gioco in ambiente virtuale 3D

Osservazioni sulla fase

In questa fase la tecnologia ci aiuta a realizzare un apprendimento immersivo e manipolativo in una situazione, come l’ambiente sottomarino, in cui mai avremmo potuto portare gli studenti ad apprendere dal vero.

È una fase che serve ad incuriosire e coinvolgere gli studenti perché apprendano la biologia investigando attorno a sé, secondo i principi della metodologia IBSE applicata ai mondi sintetici.

L’acronimo IBSE sta per Inquiry Based Science Education, che può essere tradotto in italiano con “approccio investigativo all’insegnamento scientifico” e si riferisce ad una metodologia didattica finalizzata ad un apprendimento attivo che porti ad una comprensione profonda e non alla mera memorizzazione.

Questa metodologia parte dall’idea che il cuore dell'apprendimento scientifico è l'esperienza diretta e dà grande importanza non solo alla sperimentazione ma anche alla collaborazione, alla capacità di riflettere, discutere, documentare, presentare e condividere i risultati delle indagini.