Gli studenti in gruppo e seguendo le indicazione ricevute dal docente procedono alla stesura di un piccolo libro di scienze o di una monografia “aumentati”. Essi curano la stesura del testo, inserendo poi le foto scattate nel fondale virtuale prima e durante l’escursione nel bosco poi.
Infine, per ogni paragrafo, inseriscono un Qrcode che rimanda a filmati, file audio e contenuti web significativi, autoprodotti e pubblicati o, al limite, trovati già pronti in rete, fatti salvi i diritti d’autore.
Gli studenti si trasformano così da fruitori a produttori di Qrcode, grazie ad un programma gratuito di semplice utilizzo, per arricchire il loro testo di contenuti multimediali.
Gli studenti che si sono dimostrati particolarmente pronti e interessati al mondo virtuale possono produrre un fascicolo sfogliabile all’interno di esso. Nel video si può vedere un esempio.
Un libro bianco da personalizzare si trova agevolmente nel mondo 3D, fa parte dei cosiddetti freebies, oggetti gratuitamente messi a disposizione della comunità da utenti esperti che li producono, o può essere richiesto all’autrice di questa attività.
Un libro bianco da personalizzare si trova agevolmente nel mondo 3D, fa parte dei cosiddetti freebies, oggetti gratuitamente messi a disposizione della comunità da utenti esperti che li producono, o può essere richiesto all’autrice di questa attività.
Il docente avrà cura di controllare l’efficienza dei ruoli che il gruppo autoassegna a ciascun membro e che il lavoro sia ben distribuito tra tutti. Si può pensare a una divisione di ruoli come coordinatore (che coordina le ricerche e riferisce sul lavoro dell’intero gruppo), ricercatore (prende i campioni e le foto dei singoli elementi, esegue misure), testimone virtuale del processo (fotoreporter, operatore video), surfer (cerca i contenti in rete).
I tool tecnologici in questa fase servono a produrre un libro di scienze aumentato dalla presenza di codici che lo arricchiscono di contenuti web.