Il cartone animato e l'inglese

Seguendo un personale interesse nei confronti dell'apprendimento dell'inglese, ho scelto di elaborare la mia seconda tesi (per l'insegnamento nella scuola primaria) cercando un metodo che desse risultati concreti, spendibili, non limitandosi all'insegnamento di termini decontestualizzati e privi di significati emotivi. Pur essendo vero che l'inglese è parlato sempre di più e sempre più diffusamente, ciò che fa la differenza nell'apprendimento di una seconda lingua (volutamente seconda e non straniera) è, insieme alla relazione affettiva tra chi la "insegna/trasmette" e chi la "apprende/acquisisce", la ripetizione. Il modello del format narrativo elaborato dalla professoressa Taeschner dell'Università Sapienza di Roma, pone al centro proprio questi due elementi, arricchendo e validando ulteriormente la proposta, attraverso l'utilizzo di media diversi per catturare l'attenzione e coinvolgere il più possibile ciascuno nella propria individualità.

L'interesse e la curiosità nei confronti di un tale metodo mi hanno spinta a seguire i corsi di formazione (corsi di perfezionamento universitario) in glottodidattica infantile, alla base del format della Taeschner. Questi corsi hanno avuto, e hanno tuttora per chi li frequenta, il grande merito di unire teoria e pratica, dando la possibilità attraverso il tirocinio, di toccare con mano l'efficacia del lavoro svolto. Dopo averlo sperimentato per alcuni anni nella scuola ho raccolto un numero talmente alto di conferme della sua efficacia, da eliminare qualsiasi possibile dubbio sulla validità del percorso. I bambini sono in grado di utilizzare vere e proprie strutture lessicali in contesti appropriati, anche differenti da quello scolastico. Per fornire maggiore chiarezza, cito alcune frasi dei bambini che le famiglie mi hanno riportato. La mamma sposta un mobile in casa e il figlio le dice: "Mummy, be carefull" (Mattia, 3 anni). Un bambini entrando in bagno e chiamando a gran voce: "Matteo, are you there? (Lorenzo, 3 anni). A pranzo: "Mamma, basta, se no mi vengono le stones nella pancia" (Pietro, 5 anni). Uscendo dalla doccia: "Brr, cold" (Beatrice, 4 anni). L'elenco sarebbe ancora lungo, ma anche questi esempi possono offrire una dimostrazione tangibile della reale efficacia del metodo.

Molto Molto utile per farsi un'idea di come funzioni il modello è visitare il sito www.hocus-lotus.edu