ICT e didattica delle scienze

Maria Guida

La scuola dovunque: il m-learning

Qrcode

Il codice QR viene sviluppato nel 1994 da una società giapponese, la Denso Wave, che nel 1999 lo rilascia sotto licenza libera. Considerato come l’evoluzione del codice a barre, esso consiste in un quadrato riempito di quadratini bianchi e neri e può contenere informazioni pari a 7.089 caratteri numerici e 4.296 alfanumerici alle quali si ha automaticamente accesso semplicemente inquadrando il codice con il telefonino, una volta scaricata una apposita app disponibile gratis in rete.

I codici QR sono importanti perché, per la prima volta, rendono il nostro mondo fisico cliccabile.
->Vedi un bel video esplicativo del QR code spoegato da Common Craft: http://www.commoncraft.com/video/i-codici-qr-spiegati-da-common-craft) e fanno ormai parte della vita di tutti i giorni, poiché li incontriamo stampati o incollati su giornali, manifesti e arredi urbani e così ci regalano facile accesso a informazioni commerciali, culturali o di pubblica utilità.

Particolarmente utili nel caso di materiali didattici contenenti link a siti web, forniti agli studenti in forma cartacea o mediante presentazione alla LIM, assumono un ruolo strategico nelle attività che avvengono al di fuori dell’aula scolastica poiché consentono la fruizione istantanea di contenuti in rete anche quando gli indirizzi sono lunghi e complicati.

Gli studenti imparano istantaneamente a leggere i Qrcode con i loro telefonini, quando non sanno già farlo da prima, e subito dopo si trasformano da fruitori a produttori di Qrcode, grazie ad un programma gratuito di semplice utilizzo, per arricchire il loro testo di contenuti multimediali. Per ogni paragrafo imparano ben presto e con poca fatica a inserire un Qrcode che rimanda a filmati, file audio e contenuti web significativi, autoprodotti e pubblicati o, al limite, trovati già pronti in rete, fatti salvi i diritti d’autore.